Massimo: trasferito in Thailandia dal 2006 vive a Bangkok
Le risposte a questa intervista arrivano da Massimo Morello. Si è trasferito in Thailandia nel 2006, è un giornalista freelance residente a Bangkok e lavora per diversi giornali italiani con reportage e articoli sul sud-est asiatico. Autore di libri e guide di viaggio cura anche un blog dove racconta le sue storie
(www.bassifondi.com).
Ciao Massimo, come stai? Presentati e fai veloce che passiamo alle domande serie.
Ciao Fausto. Direi che nella tua presentazione hai detto quasi tutto. Posso aggiungere che sono nato nell’ anno del bufalo, quindi, puoi fare un calcolo ipotetico della mia età, ho una situazione familiare e sentimentale complicata, non ho figli, amo il lavoro che faccio anche se ormai è sempre più difficile farlo. E, sì, sono felice di vivere in Thailandia. Nella mia vita credo di aver visto quasi tutto il mondo e, alla fine, mettendo assieme tutte le possibili combinazioni e valutazioni credo che questo sia uno dei migliori posti.
Per quale motivo hai deciso di trasferirti definitivamente in un Paese così lontano e soprattutto perche in Thailandia?
Non c’è stato un motivo preciso. Come giornalista specializzato in reportage e geopolitica giravo un pò ovunque. Poi ho cominciato a focalizzarmi sul sud-est asiatico perché pensavo che fosse una zona interessante e perché m’interessava la cultura locale. E così, poco a poco ho cominciato a passarci sempre più tempo. Finchè, a un certo punto, mi sono posto il problema di stabilire quale posto potessi chiamare “casa”. E ho scelto Bangkok.
Ci vuole molto coraggio ad abbandonare la propria città e iniziare una nuova vita in un paese all’estero, qual è la molla che ti ha spinto a trasferirti in Thailandia?
Coraggio? Non credo. Forse, in questo momento, ci vuole più coraggio a restare in Italia. Scherzi a parte non credo ci voglia coraggio per trasferirsi in un’altro paese. Credo che ognuno debba fare le proprie scelte e applicarsi per realizzarle. La scelta della Thailandia, come ti dicevo è stata quasi casuale. In termini puramente pratici posso dire che si rivelava centrale per il mio lavoro e che il rapporto qualità-prezzo era uno dei più favorevoli.
Quali sono state le reazioni dei tuoi familiari e dei tuoi amici davanti alla tua decisione di trasferirti?
Conoscendomi nessuno si è stupito molto. D’altra parte sono stato un globetrotter per tutta la vita. Forse qualcuno si è stupito che avessi deciso di “stabilirmi” da qualche parte anziché continuare a girare.
Il trasferimento ha implicato qualche cambiamento nella tua professione?
Ho sempre fatto il giornalista e continuo a farlo. L’unico reale cambiamento, come ti ho detto, è che adesso sono concentrato su un’area specifica. D’altra parte il sud-est asiatico è talmente vasto che non finisco mai di scoprirlo. Ma soprattutto ritengo che in un mondo complesso come quello attuale non ci sia più spazio – almeno non dovrebbe esserci – per i tuttologi. Per i turisti per caso. Bisogna approfondire i propri campi d’interesse per poterne parlare con competenza.
Consiglieresti Bangkok come città in cui vivere?
Sì, senza alcun problema. Trovo che sia una città che offre mille opportunità, dove ognuno può trovare i propri spazi, le realtà che più preferisce. Proprio per questo, però, è troppo generico dire Bangkok. Chi decide di vivere qui deve decidere in quale Bangkok vivere. È una megalopoli in cui ogni zona presenta caratteristiche, ambienti e situazioni diversissime.
Con quali aspirazioni e con quali desideri hai abbandonato l’Italia?
Non ho “abbandonato” l’Italia. Ho semplicemente deciso di vivere altrove perché pensavo di poterci vivere e lavorare meglio. Un’idea che si è realizzata. Sempre nei limiti in cui si possa realizzare il desiderio di vivere “bene”.
Secondo te quali sono i pregi e i difetti principali del vivere in Thailandia rispetto a vivere in Italia?
Pregi e difetti non sono nei luoghi ma nei desideri e nelle aspettative delle persone. In termini molto pratici e non-soggettivi trovo che il maggior pregio della Thailandia rispetto all’Italia sia il costo della vita. A condizione che si guadagni secondo le medie italiane.
Quali sono le maggiori differenze tra l’Italia e la Thailandia?
A mio giudizio i due paesi sono molto simili. Nei pregi e nei difetti. Il problema è che l’Italia sta perdendo alcuni dei suoi maggiori pregi, specie nei rapporti umani, e aumentando i suoi difetti, come la confusione politica, la burocrazia, l’incertezza economica.
Sapresti descrivermi la cultura in Thailandia con tre aggettivi?
Non ho paura di essere banale. Quindi: sorridente, stimolante e incasinata.
Com’è la situazione lavorativa in Thailandia per gli italiani?
Onestamente non so darti una risposta adeguata dato che io lavoro in Thailandia e dintorni ma per giornali italiani. Per quel che vedo in giro credo solo che un pò troppi pensino di venire qui e fare fortuna considerando la Thailandia un paese “sottosviluppato”. È un errore che pagano a caro prezzo. Anche qui è necessario portare competenza, professionalità. Non bisogna dimenticare che ci si trova in una delle aree a maggior sviluppo del mondo. Non sono più i tempi in cui bastava essere italiani per aprire una pizzeria. Adesso, se lo fai, devi saper fare la pizza.
Cosa ti ha lasciato l’Italia?
La cultura di base, quella che ti porti dietro tutta la vita. Ma il termine “lasciato” non mi convince. Implica una perdita, o un abbandono. Io sono italiano, mi sento italiano.
Cosa ti manca dell’Italia?
Anche in questo caso, lo so sono un rompiballe, non parlerei di “mancanza”. Ti manca qualcosa che hai perso. Io non ho perduto l’Italia, pur vivendo altrove, quello che manca, ma mancherebbe ovunque, è il trovarsi in un posto che, per quanto tu ci viva bene, non è il tuo.
È stato difficile l’impatto con la cultura e la realtà asiatica?
Tanto difficile quanto interessante. È una cultura di estrema complessità e vastità. Adesso credo di essere arrivato alla comprensione più profonda. Ossia che non posso comprenderla. È solo con questa coscienza che puoi apprezzarla. Diffido profondamente degli occidentali che pensano di aver capito tutto dell’Asia.
Molti italiani sognano di trasferirsi e vivere in Thailandia, da parte tua cosa ti senti di consigliare?
Dipende da quello che vogliono fare. Per un pensionato può essere un posto ideale, dove può permettersi di cambiare radicalmente, in meglio, il proprio stile di vita. Per chi ci vuole lavorare può offrire molte opportunità. Ma, come ho detto, l’importante è venirci con un piano preciso, con un’idea, una competenza. Consiglierei a tutti, comunque, un approccio graduale, un primo soggiorno d’esplorazione ed esperienza.
I costi per vivere in Thailandia secondo te sono molto diversi dall’Italia?
Come ho detto se il tuo reddito è sugli standard italiani il costo della vita in Thailandia è molto basso. È come se quel reddito si moltiplicasse per quattro, se non per cinque.
Confrontando il tuo stile di vita che avevi in Italia a quello di adesso in Thailandia, è cambiato qualcosa?
È cambiato molto, in meglio. Mi ritengo molto fortunato. Per quel che dicevo prima, qui posso permettermi uno stile di vita che in Italia non avrei. C’è poi un un’ambiente professionale che trovo più stimolante, aperto.
Potresti descrivermi una tua giornata tipo?
È molto semplice. Quando non sono in viaggio per lavoro, lavoro in casa, scrivendo. Ogni giorno passo un’ora in piscina a nuotare. Due volte la settimana pratico yoga e due volte Muay Thai, la boxe thailandese. La sera vado a cena con amici. Attenzione però, non è uno stile di vita thai, è lo stile di vita degli espatriati.
Sapresti dirmi quali sono le maggiori differenze tra la mentalità italiana e quella thai?
Sono moltissime ed estremamente complesse. Derivano da profonde differenze culturali, religiose, filosofiche. In Thailandia vige un forte sistema gerarchico, la ricchezza non è considerata un peccato, il peccato non può essere compensato dal pentimento ma solo con l’azione. Ma soprattutto il modo di pensare non segue la logica lineare occidentale. È un pensiero circolare, non di causa-effetto ma ciclico.
Potendo tornare indietro rifaresti questa scelta di vita?
La rifarei prima. Probabilmente cercherei di ragionare meglio le scelte. Ecco: ti ho risposto secondo una logica occidentale. Un thai, probabilmente, direbbe che per risponderti dovrebbe prima rinascere.
Raccontaci una cosa incredibile che ti è capitata in Thailandia.
Non so se è la più incredibile. È una di quelle piccole storie che racconto più spesso. È accaduta durante le inondazioni di due anni fa. Sono andato a visitare un quartiere completamente allagato, l’acqua mi arrivava alla vita. Mi sono affacciato a una casa dove un signore aveva spostato un piccolo frigo sopra il tavolo della cucina (ed è incredibile che ancora avesse l’elettricità, lui mi ha invitato a entrare, ha aperto il frigo ha tirato fuori due birre e me ne ha offerta una sorridendo. Se poi avete voglia di leggere strane storie sulla Thailandia e dintorni visitate il mio blog Bassifondi.
C’è qualcos’altro che vuoi aggiungere di cui non abbiamo parlato?
Tante cose. Se c’è chi è curioso può contattarmi. E sarò felice di raccontarle davanti a una bottiglia di Singha.
ciao Massimo, in bocca al lupo.
Vietata la Riproduzione.
Prendo al volo l ‘invito del sig.Massimo Morelli ,per poter dialogare e fare domande sul suo lavoro in Thai ,.Cortesemente sapere il suo I/D per avere comunicazione visiva,grazie ,attendo esito di risposta ,buona giornata, Mr. Mambelli,
Ciao Massimo,
Vorrei sapere se sei interessato di fare un articolo su una compagnia La NXP,di laksi qui a nord di Bangkok che in questi giorni dopo aver buttato fuori 1200 persone dal posto di lavoro.
Sono anni che non aumenta le paghe e non fa altro che voler tagliare i diritti conquistati e addirittura vuole anche abbassare le paghe di nuovo malgrato l’inflazione aumenta di continuo,adesso tutte queste persone siedono fuori la compagnia per dimostrare per le misere condizione di lavoro e che credo che sia una compagnia cinese venduta dalla PHILIPSON
piu’ di 4 anni fa.
Rispondimi e dimmi il tuo parere su questa situazione che tante altre compagnie hanno lo stesso problema.
Tanti cordiali Saluti da noi da Bangkok.
Umberto Ciardi
SALVE SIGN MASSIMO…….LEI MI PUO DARE QUALCHE INGICAZIONI…….SONO POLACCA MA VIVO IN ITALIA DA 7 ANNI E VORREI TRANSFERIRE DA THAILANDIA,,,,,COSA DEVO FARE CON SUA ESPERIENZA……GRAZIE TANTE PER GENTILEZZA RISPOSTA
Gent.le
Sig. Massimo mi chiamo Susanna desidererei fare un viaggio in thailandia e vorrei avere dei consigli di cosa vedere, come poter vivere a contatto con la gente e come affrontare al meglio il viaggio.
La ringrazio anticipatamente per la sua gentilezza.
vorrei scrivere al sig massimo quale citta sul mare non costosa
per poter vivere da pensionato sono con mia moglie ,siamo sessantenni e a novembre 2014 saro in pensione , vorremmo trascorrere 8 mesi all anno in tahilandia . stiamo gia preparando i passaporti e vorremmo delucidazioni su come muoverci.non so come si sta a rayong se puo darmi qualche dritta grazie
ciao sergio mi chiamo arnaldo, anche io sto prendendo in considerazione di passare la mia pensione in thailandia anche se mi mancano ancora 5 anni. Comunque a gennaio 2015 parto per un primo sopralluogo manteniamoci in contatto anche solo per scambiarci informazioni. ciao.
Sarò molto lieto di scambiarci i contatti. Io e mio
figlio saremo a meta giugno a pattaya per un’esplorazione di 10 giorni per vedere quale posto è da
considerare migliore per stabilirci, quindi vi farò sapere come è andata. Arrivederci.
Vivo da molti anni qui in Thailandia e saltuariamente ho notato che appaiono dei servizi-inchiesta sulle TV italiane,tutti a senso unico, mirati al fenomeno prostituzione. So che colgono un aspetto della realtà, purtroppo, ma appunto solo un aspetto, quindi alquanto faziosi…..cosa ne pensi? ciao Michelangelo.
buongiorno Massimo. mio marito desidera fare viaggio in Thailandia a breve, ma la cosa mi angoscia parecchio. tutti i paesi asiatici mi angosciano, anche se in parte mi attraggono. ho paura della gente così diversa, del clima così diverso e avverso, dei pericoli legati alla salute, della situazione sanitaria in caso di bisogno…insomma,forse mi faccio tante paranoie, ma non riesco a decidermi. sono anche un po’ delicata fisicamente, soprattutto per il mangiare ed ho paura di contrarre qualche malattia. sono paure reali o infondate? e che itinerario ci consiglierebbe? grazie del suo aiuto. Alex.
Ciao Massimo, sono al Mekong Cafe di Jinghong!
Ho portato con me solo due libri, il tuo e Cuore di tenebra.
Viaggio da febbraio, e risalgo il Mekong, per un film.
Finora me la son cavata bene, ma dopo Chamdo (che conosco dai tempi in cui feci “da Venezia a Pechino in motorino”) credo di aver bisogno del tuo aiuto!
D’altronde tra un Cavallo e un Morello ci si dovrebbe ben intendere! Grazie. Carlo Alberto.
Salve. Mi chiamo Nino Fausti ed ho anche io un’esperienza quantomeno complicata. Sto valutando di trasferirmi definitivamente in Thailandia appena maturata la pensione. Mancano ancora un Po di anni e, se ci arrivo, non potrò permettermi un viaggio perlustrativo. Vorrei sapere se c’è qualcuno che posso contattare per avere un aiuto, e come fare. Grazie infinite…
Salve Nino, non potrai permetterti un viaggio esplorativo ?? Questo mi fa capire senza ombra di dubbio che in Thailandia non ci sei mai stato e che la tua posizione economica non sia delle migliori. Per consigliarti dovrei sapere a quanto ammonterà la tua pensione ma di base e in ogni caso ti sconsiglierei di “organizzare” qualsiasi cosi prima di aver fatto appunto un viaggio esplorativo di almeno qualche mesetto!
Qualcuno che ti aiuti in Thailandia ?? L’unica soluzione che mi sentirei di consigliarti a rivolgerti ad una agenzia specializzata che segue anche pratiche per eventuali trasferimenti, ovviamente ad un costo ben preciso ma prima di spendere dei soldi con un’agenzia l’investimento migliore è senza dubbio un viaggio esplorativo. Ciao.